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giovedì 16 gennaio 2014

Giordano, morto a 6 anni. La rabbia dei nonni: "Poteva essere salvato"

Giordano Coppa, il bambino di 6 anni morto domenica scorsa durante il trasporto dall’ospedale Grassi al Bambino Gesù, è stato stroncato da un arresto cardiocircolatorio.

 «L’autopsia ha confermato quanto ci era stato detto – spiega Vincenzo, il nonno – ma mio nipote si sarebbe potuto salvare».

E’ già buio quando la mamma di Giordano, Tania Mortella, il marito Adriano e il secondogenito di un anno e mezzo, rientrano nella loro abitazione sul lungomare delle Sirene, a Torvajanica. A sostenerli ci sono i nonni Vincenzo e Anna, due genitori per Giordano dopo la morte del padre, investito a luglio del 2009 da un’auto. «Mia figlia lavora come infermiera sull’ambulanza, con i turni manca spesso da casa – spiega Anna – e Giordano è cresciuto con noi».

«Quando sabato Tania ha portato mio nipote al pronto soccorso del Grassi per i forti addolori addominali, l’hanno liquidata dicendo che si trattava di una gastrointerite e che sarebbe stato sufficiente fargli bere un noto integratore energetico, di quelli acquistabili nella grande distribuzione – racconta Vincenzo Mortella - Non gli hanno fatto analisi, niente.

 Domenica, quando lo ha riportato nello stesso ospedale per il mal di pancia che non accennava a passare, stava già morendo. Bastava un emocromo, avrebbero notato il livello elevato di potassio nel sangue e, chissà, avrebbero potuto salvarlo».

 «Io non ce la faccio a parlare, mi scusi, non ce la faccio», riesce a malapena a dire Tania, la mamma del piccolo. Tiene in braccio, stretto, il bambino che un anno e mezzo fa ha avuto con Adriano, con il quale si è risposata dopo la tragica morte del primo marito, il padre di Giordano, investito da un’auto a poca distanza dalla loro abitazione.

 La tragedia ha distrutto due famiglie, quella di Tania ma anche quella del suo primo marito, figlio unico di una coppia di anziani privati anche del nipote. «Noi abbiamo denunciato i medici – dice Vincenzo - Non è vero che è stato fatto il possibile, se non domenica quando ormai non c’era già più nulla da fare.

Giordano non aveva neanche la febbre, lo hanno mandato a casa il giorno prima senza neanche visitarlo con le dovute analisi, eppure già a luglio aveva avuto dei dolori simili».

«Il nostro piccolo angelo era amato da tutti, venerdì, a meno di qualche imprevisto – annuncia la nonna – gli daremo l’ultimo saluto nella Basilica di San Lorenzo, al Verano». Sul fronte delle indagini intanto, dopo i primi esami, spunta l’ipotesi che a provocare il decesso sia stato uno strozzamento intestinale.
  

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