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venerdì 10 gennaio 2014

Facebook, addio al tasto 'Condividi': diminuisce l'anima social, ora è caccia alla pubblicità

Con un approccio tipico del mondo della Rete, Facebook ha deciso di modificare il suo famoso pulsante "Condividi" con i sinonimi più diversi, immancabilmente già presi in giro dagli utenti: questo espediente si chiama "A/B testing" e vuole che si percorrano strade diverse per poi scegliere quella che ha prodotto più risultati. Ma quali risultati?

Facebook e Twitter, dopo lo sbarco in Borsa, sono entrati in una nuova fase: dopo aver "sbancato il botteghino" con gli utenti ed essere arrivati a intercettare la maggior parte del tempo speso online, oggi devono lavorare per incrementare l'interazione fra le persone e tradurne il valore sotto forma di investimenti pubblicitari.

  Facebook ha un tesoro nascosto fra le pieghe dei tanti atti, talvolta semplici e inconsapevoli, che 17 milioni di italiani compiono quotidianamente: ogniqualvolta infatti facciamo "like", commentiamo o condividiamo un contenuto arricchiamo il nostro profilo di manifestazioni di interesse che vengono utilizzate dal social network per decidere ciò che possiamo vedere e che dipende da segnali quali: gli amici e le Pagine che seguiamo con cui abbiamo interagito maggiormente e più di recente; i post degli amici e delle Pagine che hanno riscosso maggior successo presso gli altri loro contatti.

Sono inoltre visualizzati i post delle Pagine che Facebook considera di maggior qualità per i contenuti pubblicati e per la moderazione delle conversazioni: Facebook sta, infatti, incentivando non il rilancio delle novità di un sito, ma un dialogo costante con gli utenti offrendo alle aziende la possibilità di acquistare una pubblicità altrettanto profilata per interesse.

 Con 25 milioni di Pagine attive e solo un milione di inserzionisti, è chiara la strategia che il gigante di Menlo Park ha di fronte a sè.

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