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sabato 28 dicembre 2013

Il cenone portafortuna

Noci, melagrana, lenticchie... Secondo la tradizione portano soldi e proteggono dai guai. Per la scienza sono scrigni di elementi benefici e antiage.

Uva, lenticchie o melagrana. Nel cenone di Capodanno, secondo la tradizione, non può mancare almeno uno dei cibi portafortuna.

 Che ci si creda o meno, suona come un augurio nei confronti dei commensali portare in tavola quegli ingredienti che nell'immaginario popolare propiziano una buona sorte (guarda le ricette per un cenone buono e sano). Chicchi rossi e verdi, gherigli, marzapane: sono tutti simboli di prosperità e benessere, di cui sembra proprio esserci bisogno alla fine di un anno difficile come il 2013.
 Per regalare un sorriso, per rinfocolare una speranza (leggi le regole per non farsi male con i botti). Ecco allora gli ingredienti del benessere in base al mito di origini greche della cornucopia, il corno dell'abbondanza, carico di frutti e vegetali come spighe di grano, attribuito alla dea Fortuna.




Da sempre il cibo è allegoria, non solo mero nutrimento. Così il piccolo lusso di un grappolo d'uva fuori stagione può essere una chiave per esorcizzare la crisi e regalarci il sogno di un nuovo anno migliore. Dunque, ecco gli alimenti portafortuna del nostro cenone e del nostro pranzo scacciaguai.

LENTICCHIE: assomigliano a tante monetine d'oro e grazie a questo aspetto hanno meritato il posto d'onore nella tavola del Capodanno. Pochi osano rinunciare a qualche cucchiaiata del simbolo per eccellenza dei soldi. Ma il loro vero regalo, dice la scienza, è per la salute. Prendiamo il contenuto di proteine: 25 grammi per etto, più o meno quello di una bistecca. È il più alto tra i legumi normalmente consumati, più di ceci, fagioli, fave, piselli, più del doppio dei cereali e maggiore di qualsiasi altro alimento di origine vegetale, eccetto la soia.

 Per contro, i grassi sono quasi inesistenti: 2-3%. Zero assoluto il contenuto di colesterolo. La marcia in più rispetto ai cibi proteici di origine animale (carne, formaggio, uova e latte) è data dalla buona quantità di fibra, importante per la buona regolarità delle funzioni intestinali e per favorire l'abbassamento dei livelli di colesterolo cattivo nel sangue. Non mancano sali minerali e vitamine, tra cui l'acido folico, il ferro, la vitamina C, il calcio e il fosforo.

 Un'avvertenza: le lenticchie vanno cotte bene e a lungo perché contengono fattori antitriptici, cioè antidigestivi, inattivati da cotture prolungate. Va cambiata l'acqua di ammollo un paio di volte, per eliminare l'acido fitico, che riduce l'assorbimento dei minerali. Se si aggiungono erbe aromatiche nella pentola, come alloro, rosmarino o salvia, i legumi diventano più digeribili.

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