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mercoledì 4 dicembre 2013

Ospedali a misura di donna, 'bollino rosa' a 230 strutture: ecco dove operarsi

Specializzati nella cura del gentil sesso. Cliniche dedicate alle principali patologie femminili, ma anche percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati.

STRUTTURE Sono le caratteristiche che hanno consentito a 230 strutture di ricevere il 'bollino rosa' come ospedali 'a misura di donna', riconoscimento conferito dall'Osservatorio nazionale sulla salute della Donna (O.n.Da). A 65 strutture è andato il massimo riconoscimento (3 bollini), 105 ne hanno ricevuti 2 e 60 uno, mentre menzione speciale è andata a 12 ospedali che dal 2007 a oggi hanno sempre ricevuto 3 bollini.

LOMBARDIA AL TOP Le migliori performance si registrano in Lombardia, con 63 strutture premiate, a seguire Veneto e Lazio, rispettivamente con 23 e 21 ospedali 'rosa'. Ma, ha spiegato Walter Ricciardi, presidente della commissione interdisciplinare che ha valutato le strutture, «cominciano a esserci buoni piazzamenti anche al sud, quindi il Programma comincia ad avere una rappresentazione nazionale dl fenomeno». Per l'edizione di quest'anno (i bollini sono riferiti al biennio 2014-2015), ha proseguito l'esperto, «abbiamo adottato un nuovo sistema di valutazione, con criteri più specifici guardando alla qualità e alla specificità dell'offerta nei confronti delle donne».

 In particolare, è stata inserita la Neonatologia come area specialistica di interesse, con specifico riferimento alla nascita prematura, mentre la Neurologia è stata integrata con una sezione dedicata alla sclerosi multipla, patologia cronica tipicamente femminile a elevato impatto invalidante. Si tratta, ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sabrina De Camillis, di «un marchio che standardizza servizi e attenzione alla salute della donna, tema che andrebbe inserito nella programmazione nazionale perchè ci sono ancora deficit qualitativi e strutturali. E chi ha il 'bollino rosA' potrebbe diventare struttura di riferimento per le buone prassi per tutti gli ospedali che puntino ad adeguarsi»



PREVENZIONE E RICERCA Anche perchè, ha aggiunto la presidente della commissione Sanità del Senato, Emilia De Biasi, «lavorare sulla salute della donna può essere un modo per riconvertire l'intero Servizio sanitario. Si è parlato molto negli ultimi anni di sanità dal punto di vista economico, ma per avere una buona sanità bisogna riconvertire qualitativamente la spesa, guardando a più prevenzione, più ricerca e a un rapporto più stretto tra ospedali e i loro territori».

 L'obiettivo di O.n.da, ha spiegato il vicepresidente Alberto Costa, sarebbe quello di trasformare l'assegnazione dei bollini rosa «in un vero e proprio programma di certificazione», cominciando magari a tratteggiare le caratteristiche fondamentali di un possibile 'Ospedale della donnà «.

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