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domenica 29 dicembre 2013

Donne incinte che si dicono vergini, ecco lo studio sulle troppe bugie ai medici

Il titolo della ricerca è 'Like a virgin (mother)' ma non vuole essere affatto ironico nel riportare che circa l'1% delle donne incinta americane dichiara di non avere avuto rapporti sessuali e neanche di averlo fatto con l'inseminazione artificiale.

 L'analisi è dei biostatistici dell'università della North Carolina di Chapel Hill ed è pubblicata sul numero di Natale del British medical journal.  La ricerca è stata condotta spulciando le risposte di questionari auto-compilati da 7.870 donne, 5.340 incinta e, fra queste, 45 (lo 0,8%) dicevano di non avere mai avuto rapporti sessuali. Le gravidanze delle 'vergini', spiegano gli autori, erano soprattutto correlate a ragazze giovani, adolescenti, che non avevano alcun colloquio con la loro famiglia sulla sessualità e la contraccezione e di donne che avevano firmato contratti di castità
.

Vere vergini o bugie? «La raccolta di dati sensibili include livelli più alti di errori e interpretazioni sbagliate che pilotano indagini e cure nel modo scorretto. Ciò avviene quando i pazienti danno risposte soggettive, filtrate da credenze, cultura e dinamiche delicate molto private» dicono gli autori. «Rispetto alle ricerche svolte da specialisti sono ancora più frequenti e devianti le bugie raccontate al medico di famiglia» commenta Giacomo Milillo, Segretario nazionale federazione italiana medici di famiglia (Fimmg).

«È esperienza comune fra medici che, soprattutto nella fase di conoscenza dell'assistito, si mettano in conto vere e proprie falsità. In particolare bugie emotive, non lucide, dette per non esporsi alla vergogna, al giudizio, e a volere la stima del medico. Dipendono dall'identità delle persone, dal loro rapporto con la cultura e le credenze».

 «Il tasso di bugia è direttamente proporzionale al numero di assistiti della stessa famiglia - spiega Milillo - e i figli, i mariti, le mogli, i fratelli, le nuore, le suocere che vanno dallo stesso medico temono la mancanza di privacy. Segue la sfera della sessualità. Tradimenti, rapporti trasgressivi, l'uso di cannabis non si dicono».

 Milillo prosegue: i fumatori sono bugiardi recidivi, in particolare se provano a smettere e non ci riescono. Si nega la violenza domestica, perfino di fronte all'evidenza di lividi e fratture. Bugiardo per eccellenza è l'etilista, lo negherà sempre. «Ma le bugie sono endemiche soprattutto sulle prescrizioni delle cure. Spesso non vengano seguite ma il paziente non lo dice e il medico rischia di fare considerazioni sbagliate alle visite successive. È frequente soprattutto nei diabetici e negli ipertesi che si espongono così a scompensi anche gravi» conclude Milillo. 

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