Ma un regalo in più per il suo genetliaco Jorge Mario Bergoglio l'ha avuto già, quello che gli ha fatto la sua squadra di calcio preferita, il San Lorenzo, che ha vinto lo scudetto argentino.
«Que alegria!», ha esclamato in spagnolo il Pontefice, esprimendo tutta la sua gioia quando il secondo segretario e suo connazionale don Fabian Pedacchio Leaniz lo ha messo al corrente che i rossoblù del San Lorenzo, di cui è tifosissimo, si erano laureati nella notte campioni d'Argentina grazie al pareggio con il Velez Sarfield.
Intanto, dentro le Mura Leonine, l'Ufficio corrispondenza del Papa presso la Segreteria di Stato è da giorni il terminale di migliaia di lettere con gli auguri anche di gente semplice, persone di ogni lingua e di tutti i Paesi del mondo: insomma di un corale «tanti auguri Santo Padre», come quello che sabato mattina hanno cantato in anticipo a Bergoglio, con tanto di torta e candeline, centinaia di bambini nel corso dell'udienza per gli assistiti del Dispensario di Santa Marta.
Per Francesco, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, Oltretevere non sono comunque previsti particolari festeggiamenti. In Vaticano è tradizione che non si festeggi il compleanno del Pontefice, bensì l'onomastico. Tant'è vero che nel giorno di San Giorgio è stato rispettato il riposo festivo. Domani sarà invece una normale giornata lavorativa.
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