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martedì 25 febbraio 2014

Anziana affida i suoi risparmi di 135mila euro al vicino carabiniere. Lui e la moglie la truffano

Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Aveva chiesto il supporto dei vicini di casa, un comandante di stazione dei carabinieri in pensione e la moglie, affidando loro la gestione dei suoi risparmi, ma in poco meno di quattro anni si è vista prosciugare il proprio conto in banca, per un totale di circa 135 mila euro.

  Un'anziana di Guardea è stata vittima di un raggiro scoperto dalla guardia di finanza di Terni. La coppia è stata denunciata a piede libero per truffa e appropriazione indebita. È stata la stessa donna, di 83 anni, a presentare una denuncia in procura, nell'estate scorsa, dopo essersi accorta che nel suo conto corrente erano rimasti circa 17 mila euro a seguito di numerose operazioni che non aveva mai disposto.

 Sono quindi state avviate le indagini da parte del Nucleo di polizia tributaria della gdf che, nell'ambito dell'operazione denominata Robin Hood, durata circa sei mesi, ha ricostruito i movimenti bancari che - secondo gli investigatori - sarebbero effettivamente stati fatti dalla coppia. I due coniugi - dopo la morte del marito della signora, che conoscevano da circa 20 anni - si erano offerti di aiutare l'anziana nelle faccende domestiche, di accompagnarla alle visite mediche o a fare la spesa, oltre che gestire la liquidazione del marito e i risparmi della pensione.

 Le avrebbero quindi proposto - sempre secondo quanto accertato dai finanzieri e riferito nel corso di una conferenza stampa - di diventare contestatari del suo conto corrente, acquistando poi fondi di investimento a proprio nome, uno da 80 mila e l'altro da 50 mila. Inoltre - è emerso sempre dagli accertamenti - avrebbero attivato una polizza assicurativa sulla propria vita, pagata ogni mese con addebito sul conto della signora.

 La coppia, infine, avrebbe anche convinto l'anziana a concederle l'usufrutto della propria abitazione, nella quale vive tutt'ora. Grazie ai provvedimenti di dissequestro disposti dal sostituto procuratore Barbara Mazzullo i titoli sono stati disinvestiti e il ricavato restituito all'anziana. Anche la sua abitazione, attraverso un accordo tra le parti stipulato davanti alle fiamme gialle, è stata restituita alla proprietaria. L'uomo ha infine patteggiato una pena a otto mesi di reclusione e 80 mila euro di multa, mentre la posizione della moglie verrà valutata a parte.

 "NON C'ERA PIÙ UN SOLDO" «Sono andata in banca e non avevo più niente, non c'era più un soldo. Non me lo sarei mai aspettato, erano miei amici»: è stata la stessa signora Zaira, l'83enne finita al centro della truffa che sarebbe stata organizzata da due vicini di casa, a raccontare oggi nel corso della conferenza stampa della guardia di finanza quanto successo. «Dopo la morte di mio marito non avevo più nessuno che mi guardasse - ha spiegato -, loro li conoscevo da vent'anni, erano amici di famiglia oltre che vicini di casa.

 Tutte le mattine venivano a darmi la colazione. Ho sbagliato ma come potevo non fidarmi?». La signora Zaira sarebbe stata anche accompagnata dall'uomo, carabiniere in pensione, in banca per svolgere le varie operazioni, convincendo i dipendenti che fosse la madre. «Queste persone hanno approfittato della fragilità psichica della donna - ha commentato il sostituto procuratore Barbara Mazzullo -, che aveva da poco subito il decesso del marito, al quale era abituata a delegare tutte le questioni economiche». Il magistrato si è quindi complimentata con i finanzieri, coordinati dal comandante provinciale Amedeo Farruggio. «Sono stati bravi - ha detto - nello smascherare la matassa attraverso le operazioni bancarie anomale».

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