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l mondo della musica è proprio strano, soprattutto in Italia. Magari capita che sei bravo, ma bravo sul serio. Vendi tanti dischi, riempi i palazzetti, hai una voce che ti invidiano in tanti.
Però per alcuni, sei e rimarrai sempre il fenomeno da talent, il prodotto televisivo da disprezzare a prescindere. E allora pazienza il successo, pazienza la voce, pazienza tutto. Quell’etichetta non te la scrollerai mai di dosso. Mai.
È il caso di Emma Marrone, ad esempio. Ora, musicalmente ognuno ha i suoi gusti ed è più che legittimo che il suo genere non piaccia.
Ma se riuscissimo solo per un attimo a far cadere il velo ipocrita dei fighetti e a giudicare con obiettività la sua voce, allora potremmo ammettere tranquillamente che: 1) Emma Marrone ha una splendida voce; 2) da quando è uscita da Amici è cresciuta in maniera esponenziale; 3) le sue performance del vivo sono mostruose, fatto salvo sempre il gusto musicale di ognuno, per carica emotiva, fisica e vocale
Arrivati a questo punto, molti di voi già avranno in canna un commento durissimo, infarcito di citazioni musicali alte e colte. Cantautori, rock alternativo, punk. Tutto bellissimo, per carità. Sono anche i miei gusti musicali.Ma ciò non mi vieta di essere obiettivo e di ammettere, dopo una lunga diffidenza iniziale, che il fenomeno Emma Marrone andrebbe trattato con maggior riguardo.
Altri prodotti di talent show, magari, hanno avuto la furbizia di affidarsi alle cure di gente che “piace alla gente che piace”, cancellando l’onta televisiva e proponendosi come un prodotto di qualità.
Qualcun altro, Emma in testa, ha semplicemente deciso di rispettare il proprio pubblico, che è fatto sì di orde di teeanger urlanti, versione tutta italiana del pubblico musicale di questo inizio millennio, ma anche di persone adulte, ragazzi e ragazze normalissimi che amano quel genere di musica. E nessuno di noi dovrebbe sentirsi in diritto di contestare.

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